Cicoria selvatica, una pianta da rivalutare
Della famiglia delle Asteracee (Composite), cichorium intybus L. è una pianta spontanea nei prati, dal mare fino alla regione montana. Esistono le numerose varietà coltivate, però la pianta selvatica e particolarmente amara contiene molte più proprietà. La cicoria è un ottimo tonico ed amaro remineralizzante, antianemico per il contenuto di ferro, stimolante delle attività dello stomaco, depurativo, diuretico, disintossicante e leggermente lassativo. Sia le foglie che le radici vengono usate contro l’astemia e l’anemia, per combattere insufficienze biliari ed epatiche, itterizia e coliche epatiche, contro l’atonia gastrica e digestiva e per le dermatosi.
La pianta è una perenne ricca di lattice bianco e amaro, ha radici a fittone e fusto eretto alquanto ramificato. Le foglie alla base della pianta sono allungate e caratterizzate da profonde incisioni dentate, quelle superiori abbracciano il fusto. In estate compaiono fiori che sono capolini circondati da ligule (linguette) di un bellissimo colore celeste intenso. Cresce spontanea un po’ dappertutto, in luoghi erbosi, prati e terreni asciutti, anche lungo le strade periferiche delle nostre città.
Le foglie contengono sali di potassio, principi amari, l’albumina, le vitamine C, K e P e il ferro; le radici contengono i medesimi componenti più l’inulina, la fibra che gioca un ruolo cruciale nel benessere intestinale grazie alla sua capacità di agire come prebiotico, favorendo la crescita di batteri benefici.
Si può assumere in infuso o decotto per depurare il sangue, i reni e il fegato, per la stitichezza e i problemi digestivi, inoltre in forma di bagni e impacchi è utile per le affezioni della pelle. La radice cotta e pestata e il succo applicati sulla pelle del viso (o su altre zone) rappresentano una valida maschera rinfrescante, emolliente e decongestionante. Se volete usare le foglie per cuocerle, cercate di non tagliare la pianta: questa umile specie perenne vi tornerà utile in mille altre occasioni. L’abitudine a consumare di frequente la cicoria (quella a uso alimentare, da coltivazione) sotto forma di alimento, cruda o cotta, è consigliabile, poiché si sfrutta integralmente il contenuto di sali e vitamine e si ottiene un ottimo effetto depurativo. Si può preparare un infuso con la pianta selvatica che trovate facilmente in erboristeria, meglio se un decotto con un’abbondante cucchiaio di radici da bollire in mezzo litro d’acqua per qualche minuto e da tenere in infusione per un quarto d’ora. Una tazza prima dei pasti sarà molto utile.
La radice torrefatta di cicoria è uno dei più tradizionali surrogati del caffè ed ha anch’esso notevoli proprietà. Si ottiene dall’infusione della polvere di radici di cicoria tostate; la radice viene raccolta generalmente in autunno, poi essiccata, tostata e macinata in una polvere fine pronta per essere infusa. Le sue radici contengono l’inulina e come abbiamo visto si tratta di una fibra solubile che favorisce la digestione e contribuisce alla salute intestinale. L’inulina agisce come prebiotico, sostenendo la flora batterica e aiutando nella regolarizzazione dell’intestino. Inoltre, il consumo di caffè di cicoria può favorire la digestione, particolarmente dopo pasti abbondanti o ricchi di grassi.