30 Dicembre 2016

L’anno vecchio e l’anno nuovo

By admin
Bianco e nero

Bianco e nero

Ebbene finisce l’anno, domani il 2016 morirà lievemente, lentamente, senza alcuna dolorosa agonia. Sa che il suo tempo è finito, le sue stagioni sfiorite, le sue giornate di sole o pioggia evaporate. Un anno che, a livello globale, non è stato felice, tra guerre, attentati terroristici, crisi economiche senza fine e un’umanità che crede sempre meno alle speranze. Tutti noi riflettiamo sui massimi sistemi, sulla geopolitica, sui rischi ai quali gli sconvolgimenti politici ed economici ci sottopongono quotidianamente e indiscriminatamente. Poi però, la nostra mente così bella e complessa che Dio ha voluti darci, sente il bisogno di porre la riflessione sul personale, sul vissuto, sulle sorti delle persone care che ci circondano. Quindi ecco la mia riflessione, il mio vissuto, gli insegnamenti che ho appreso in questo vecchio 2016. Voglio ricordare mio padre, il suo esempio, le cose che mi ha raccontato fin da quando ero bambina. La vita gli sfugge tra le dita nodose e scarnificate, mentre giace inerme e il destino gli succhia la vita. Era un uomo forte, vitale, pieno di energie e di quella meravigliosa intelligenza acuta che solo le persone semplici hanno il dono di possedere. Mi ha insegnato a non odiare, perché per lui era un esercizio inutile e dispendioso, mentre la vita è breve e non la si deve avvelenare col nulla. Forse solo adesso sto imparando la sua lezione, adesso che mi sento fragile e impotente dinanzi al dolore, so che l’odio è un sentimento dei deboli come l’invidia lo è dei perdenti.

Antique

Antique

Clair

Clair

Gli insegnamenti degli anni trapassati, svaniti come la luce del sole al calare delle tenebre, lasciano il buio pieno di punti luminosi, dorati, che noi chiamiamo stelle. D’estate, in agosto, quando si festeggiava il mio compleanno, quella miriade di luci mi facevano guardare in su e mio padre diceva che lì c’erano tanti mondi, tante storie che si raccontavano ai bambini come me per insegnargli la vita. Mi perdevo nelle chiacchiere degli adulti, mentre sognavo di vagare tra quei punti luminosi. Ciò che sovrastava le riflessioni (spesso negative e pessimiste dei grandi), le parole e le discussioni, era la voce melodiosa di mio padre che rideva di gusto mentre offriva agli ospiti il vino che produceva con tanto amore. Impossibile evitare la malinconia quando i pensieri risvegliano i ricordi e quella straordinaria mente che mi è stata donata mi suggerisce che non torneranno quegli attimi, quei momenti nei quali sono stata felice. L’anno che se ne va si porta via una parte di me, strappa un pezzo della mia anima, però mi lascia anche il ricordo del romanzo che ho dedicato a mio padre, di un nuovo inizio artistico nella narrativa che è il motivo per cui vivo. Mio padre, nella sua meravigliosa e semplice intelligenza, questo avrebbe voluto per me: come l’anno vecchio che muore senza rimpianti, abbraccia con amore e comprensione il nuovo nato ricco di sogni e di speranze.

Tra le stelle

Tra le stelle

L'étoiles d'or

L’étoiles d’or

Espoirs

Espoirs