29 Dicembre 2016

Cortina, la decadenza della regina

By admin
Dolomiti

Dolomiti

Sono tra le tante persone che nei luoghi frequentati dai cosiddetti “vip” si sentono assolutamente fuori posto, in imbarazzo come pesci fuor d’acqua. La curiosità però spinge tutti noi verso itinerari che sono fuori dalle nostre mete consuete, dalle nostre gioie semplici, dalle vacanze rilassanti. Così in un breve viaggio tra le magnifiche Dolomiti del bellunese, intorno al Lago di Santa Croce che nel mio cuore occupa un posto particolare, mi sono ritrovata a Cortina d’Ampezzo. Luogo dal passato elegante, appartenente al jet set degli anni d’oro dell’industria italiana, dello spettacolo, della società che contava. Vi si sono ambientati film di enorme successo (lo 007 “Solo per i tuoi occhi” e il primo capitolo della fortunata e divertente saga della “Pantera Rosa” che rese celebre Peter Sellers, solo per citarne un paio) ed i Giochi olimpici invernali del 1956. La storia del luogo ha però origini antiche. Cortina e la vasta area del Cadore erano abitate fin dalla preistoria come testimoniano numerosi ritrovamenti fossili. I romani edificarono vari insediamenti, tra i quali vi è di certo Ampezzo. Durante la calata barbarica, l’area di Cortina fu prima dominio dei Longobardi e poi dei Franchi di Carlo Magno. Successivamente il Sacro Romano impero cedette il Cadore ai Patriarchi di Aquileia. Passato dai potenti friulani ai famigerati trevigiani da Camino, il Cadore ottenne nel Duecento uno Statuto che lo rese comune medievale. Nel 1420 l’area passò sotto il dominio della Serenissima, con la quale si creò un legame linguistico e culturale talmente profondo che non verrà mai reciso, nemmeno durante il lungo dominio asburgico che conta diversi secoli. Furono però gli austriaci, la nobiltà di allora, a trasformare Cortina in una moderna St. Moritz. Qui confluiva il bel mondo inglese, francese e naturalmente austro-tedesco. La Grande Guerra non risparmiò la perla delle Dolomiti mandando in guerra molti dei suoi figli e gettando l’economia del posto nel baratro più profondo. Nel dopoguerra l’ampezzano divenne meta prediletta ed esclusiva dei gerarchi fascisti, fu nuovamente messa in ginocchio dalla Seconda Guerra, ma poi si rialzò più appariscente e orgogliosa che mai. Le Olimpiadi del 1956, l’edificazioni di maestosi alberghi e ville di lusso, attirarono qui nuovamente il jet set che esibiva macchine costosissime e signore ingioiellate e impellicciate fino all’eccesso. Oggi Cortina rimane una delle località montane più costose ma ha perso il suo fascino sofisticato. Appare piena di arricchiti, di personaggi a tratti ridicoli che richiamano le becere commedie da “cinepanettone” che catturano l’attenzione e l’ilarità. Le donne con evidenti e mostruosi interventi di chirurgia plastica visibili sui loro volti, indossano costose pellicce e giganteschi colbacchi in testa, anche se il termometro segna +16° e viene voglia di togliersi il cappotto: ma se non li esibiscono ora quando? Le macchine che sfrecciano lungo le vie costano come quattro appartamenti, ma alla loro guida ci sono dei buzzurri con abiti appariscenti che parlano ad alta voce, talmente alta che si sente all’esterno delle vetture. Si vedono anche persone normali che girano tra i mercatini, signori e signore sobri, locali eleganti dove consumare un aperitivo ma anche un pasto fugace non costa follie, e poi, in mezzo alla piazza col campanile illuminato da stelline cadenti, campeggia lo striscione di una meravigliosa mostra d’arte con opere del Guercino, Artemisia e Lotto. Anche lì però si sottolinea il nome della mostra: Le stanze segrete di Vittorio Sgarbi. A Cortina, come anche altrove nel nostro Paese, l’arte senza la notorietà non esiste.

Cortina di sera

Cortina di sera

Cortina - piazza

Cortina – piazza

Cortina - passeggiata

Cortina – passeggiata

Da una terrazza

Da una terrazza

Tra le luci

Tra le luci

Vetrina sfolgorante

Vetrina sfolgorante

Il turismo sceglie mille mete oggi, per lo sci, per la settimana bianca che in pochi si possono permettere. Molti benestanti, tanti ricchi e potenti, tanti giovani di buona famiglia, hanno spostato il loro interesse sui perfetti percorsi dell’Alta Badia, nella elegante San Candido semplice e costosissima. Cortina, con la sua pista olimpionica di salto con gli sci in evidente degrado che accoglie il visitatore all’ingresso di questo mondo “ovattato”, appare un presagio per il futuro della bella regina in declino. Ciò non toglie che è piacevole osservare i suoi personaggi, le sue contraddizioni, le vetrine sfarzose (quasi tutte in mano alle grandi catene ahimè, perché la globalizzazione non si ferma certo davanti a Cortina), gli alberghi addobbati fino all’eccesso. Personalmente ho scelto di rilassarmi nella sala da tè di un elegantissimo hotel, con i camerieri in livrea che trattano ogni ospite come fosse un vip, il tempo sufficiente per non trasformare il piacere del momento in conformismo irritante.

Hotel addobbati

Hotel addobbati

Una pausa

Una pausa

Tea room

Tea room